Visioni Parallele
VISIONI PARALLELE | AMORE____GUERRA
Organizzazione Meridiano Zero
Direzione artistica Anna de Manincor
Con il sostegno di Fondazione di Sardegna e Regione Autonoma della Sardegna
We not only need political films but films made politically
J.L. Godard
Due documentari d’artista, cortometraggi sperimentali, un’opera prima e un progetto di cinema dal vivo: cinque appuntamenti per conoscere le autrici e autori e dialogare tra spettatori e spettatrici sull’intreccio impossibile eppure quotidiano tra la guerra e la vita, l’amore e la morte, in territori sconvolti da conflitti e occupazioni che legano indissolubilmente tutte le persone che li abitano ad un trauma le cui conseguenze si ripercuotono di generazione in generazione.
La settima edizione di Visioni Parallele inizia quest’anno con una proiezione per una persona alla volta e finisce con un film uscito ormai più di cinquant’anni fa per la prima volta in sala, che sarà l’anteprima della prossima stagione. In mezzo c’è il nostro tempo, con le questioni rimaste irrisolte dalla seconda guerra mondiale, le infinite conseguenze dei conflitti territoriali e identitari in tutte le loro declinazioni, i traumi psichici che allacciano i vincitori ai vinti, la dismissione delle colonie insieme al permanere della cultura coloniale, la costruzione di verità storiche divergenti insieme alla cancellazione della memoria personale e deformazione di quella collettiva, da cui sfuggono impreviste riemersioni in forma di testimonianza, supporti alla deriva, frammenti strappati all’oblio, improvvise rivelazioni..
La rosa dei cinque appuntamenti di novembre e dicembre ha alcuni collegamenti espliciti ed altri sotterranei, che emergono nel sommarsi delle visioni.
Cityplex Moderno, Sassari
4 e 5 novembre
CINEMA IMPERO
di Muna Mussie
proiezione-perfomance per una persona alla volta
Cinema Impero prende il nome dall’omonimo cinema costruito nel 1937 durante il regime fascista ad Asmara. Le immagini dell’Eritrea prodotte all’epoca dall’Istituto Luce e quelle dell’archivio privato dell’artista sono interpretate da due voci e due intelligenze, una artificiale e una emotiva. Tra chi narra e chi ascolta si crea uno spazio di alterità intima, una prossimità calda in cui ogni singola persona è al centro delle macro-narrazioni della propaganda e di un viaggio psichico che si trasmette uno-a-uno, nel buio della sala cinematografica.
Muna Mussie, nata in Eritrea e cresciuta in Italia, è artista, performer e regista con base a Bologna. Nel 2022 ha vinto il premio Italian Council del MiC.
Cityplex Moderno – Sassari
18 novembre
FORAGERS
di Jumana Manna
Immaginate che intorno a voi cresca il timo selvatico e una pianta spinosissima dal sapore di cuore di carciofo. Sono ingredienti che si trovano nelle ricette di tutti i popoli del sud mediterraneo, ma anche le piante selvatiche possono essere oggetto di conflitto e restrizioni fondate su discorsi identitari. Il film Foragers si muove tra documentario e ricostruzioni di finzione e descrivere l’impatto delle norme sul controllo del territorio e la protezione della natura. Le leggi israeliane, in nome della tutela ecologica e della biodiversità, contribuiscono alla cancellazione culturale delle comunità arabo-palestinesi: vietando di raccogliere piante selvatiche commestibili si interrompe la trasmissione di antiche tradizioni che legano gli umani alle piante e si intensifica il senso di alienazione dalla propria terra.
Jumana Manna, artista visiva e regista con base a Gerusalemme e Berlino. Il film Foragers è stato selezionato da festival internazionali come Visions du Réel, Nyon, CPH:DOX Copenhagen, Melbourne, Edinburgh e Gijon.
Spazio Bunker – Sassari
25 novembre
COSA FAREMO DOPO (No more war films)
opere video da territori di guerra
L’ucraina Nadia Parfan era in vacanza in Egitto quando Kiev viene attaccata dalla Russia. Non riuscendo a rimanere lontana dal suo paese, la regista torna a casa, dove gira I did not want to make a war film.
Control Anatomy di Mahmoud Alhaj utilizza le immagini termiche prodotte dai droni che 24 ore su 24 incombono sulla vita degli abitanti della città di Gaza.
Paradiso, XXXI di Kamal Aljafari, con 108 con filmati d’archivio di esercitazioni dell’esercito israeliano e ne fa un’assurda sinfonietta per mezzi pesanti e ordigni che esplodono nel paesaggio desolato della Palestina occupata;
May amnesia never kiss us on the mouth di Basel Abbas e Ruanne Abou-Rhame è un’opera multimediale a durata variabile da attivare e modificare in diretta. Testi poetici e interviste a persone che parlano da profughi a Ramallah si mettono in relazione alle immagini di un archivio iniziato nel 2010 che raccoglie video postati online da persone che cantano e ballano in situazioni di conflitto in Iraq, Palestina, Siria e Yemen.
Cityplex Moderno, Sassari
2 dicembre
A FIDAI FILM
di Kamal Aljafari
A Fidai Film è un film politico e poetico che interviene su un archivio di immagini che fino al 1982 erano conservate a Beirut, prima di essere sottratte e distrutte – e poi in parte ritrovate, diventando un possibile argine alla sparizione della memoria e colonizzazione dell’immaginario. “A Fidai Film è un contro-archivio, un tentativo di resistere al divieto di auto-rappresentazione del popolo palestinese. Questo film è un atto di sabotaggio: non tratta del passato, ma del futuro, che può ancora essere plasmato.” Kamal Aljafari.
Kamal Aljafari, artista visivo e regista palestinese, ha vissuto a Jaffa, New York, Berlino ed ora vive a Parigi. A Fidai Film è stato premiato a Parigi da Cinéma du Réel, a Nyon da Visions du Réel, FIDMarseille, Dokufest, al festival di Camden e di Lanzarote.
Anna de Manincor introduce il film con Attila Faravelli, musicista e autore del suono del film e la produttrice Flavia Mazzarino.
Spazio Bunker, Sassari
3 dicembre
LA DANZA DELL’ATTENZIONE (laboratorio sonoro)
con Attila Faravelli, artista sonoro e musicista elettro-acustico
Workshop pratico di ascolto immersivo attraverso strumenti di field recording (microfoni, cuffie), non finalizzato alla registrazione e composizione ma ad una espansione percettiva e creativa che permette di scoprire dimensioni sorprendenti della relazione tra interno ed esterno, umano e non-umano, primo piano e sfondo, distaccandosi dalla “normale” percezione di un ambiente e accogliendo il grande spettro di neuro-divergenza possibile per ognuno di noi in condizioni favorevoli alla sperimentazione. Il laboratorio inizia allo Spazio Bunker e prosegue all’aperto (si consiglia di indossare scarpe comode e vestiti adatti alla temperatura esterna).
Attila Faravelli, artista sonoro e musicista elettro-acustico, esplora il suono in termini di fenomeno materiale, fluido e relazionale. Con la sua pratica musicale e installativa costruisce relazioni tra suono, spazio e corpo.
Spazio Bunker, Sassari
9 dicembre
DISCO BOY
di Giacomo Abbruzzese
Disco Boy è un’opera prima originale e ambiziosa in cui i tre protagonisti, combattenti per la sopravvivenza della propria comunità o per l’affermazione della propria soggettività e il proprio posto nel mondo, si fanno da specchio fino a debordare oltre i confini del corpo e della percezione, in una trance visiva e sonora in cui il film si dissolve e accede a una dimensione psichica e psichedelica.
Il regista Giacomo Abbruzzese è nato a Taranto e vive a Parigi. Disco Boy è stato premiato con l’Orso d’Argento alla Berlinale 2024 e con il Lumière Awards per la musica.
Segue aperitivo e proiezione informale dei percorsi paralleli che hanno portato alla selezione dei film della rassegna, sei gradi di separazione per passare da Franz Rogowski all’ultimo film di Terrence Malick e all’annuncio del primo film della prossima stagione, il capolavoro di Liliana Cavani Il portiere di notte.







